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I dominatari dell’universo – Lo Stracult su Prime Video

I dominatori dell’universo è un film fantastico del 1987 diretto da Gary Goddard, ispirato alla linea di giocattoli della Mattel, Masters of the Universe.



Il film racconta la storia del malvagio Skeletor che attacca il Castello di Grayskull dopo aver sconfitto gran parte delle armate di Eternia. Nel castello, Skeletor imprigiona la Maga di Grayskull con l’intento di acquisirne i poteri e sfruttare l’Occhio della Galassia, un portale nella Sala del Trono che gli permetterebbe di essere invincibile. Mentre le forze di Eternia sono ormai sconfitte, una delle pattuglie di Skeletor viene attaccata da He-Man, il più grande guerriero di Eternia e a capo della rivolta. Aiutato dai suoi compagni Man-At-Arms (John Cypher) e sua figlia Teela (Chelsea Field), He-Man sgomina la pattuglia e salva un bizzarro inventore, Gwildor (Billy Barty) che Skeletor aveva fatto catturare per impossessarsi della Chiave Cosmica da lui inventata. Tale congengo, infatti, permette di aprire portali dimensionali verso qualunque tempo e luogo. In una roccambolesca fuga i nostri eroi vengono catapultati sulla terra di fine anni ’80, in una ridente località Americana. Lo scontro con le forze di Skeletor continua su suolo americano, dove conosciamo anche il musicista Kevin (Robert Duncan McNeill), la sua ragazza Julie (Curtney Cox al suo secondo film) e il detective Lubic (James Tolkan). Il film, che ha un inizio puramente fantasy, si sviluppa prevalentemente giocando spesso sul cliché del pesce fuor d’acqua per gli abitanti di Eternia, ignari delle usanze di questo strano nuovo mondo.


Frank Langella è un credibilissimo Skeletor


Uno dei problemi principali del film I dominatori dell’universo è che dà per scontato che lo spettatore conosca tutti i personaggi e l’ambientazione di Eternia, così da non perdere tempo a caratterizzarli. La scelta semplifica la vita allo sceneggiatore, certo, ma da un punto di vista narrativo è un’arma a doppio taglio. Invece di provare ad impegnarsi in un credibile world building e sviluppare una storia, il film introduce personaggi piatti e comprensibili per tutti. Anche se è facile empatizzare per loro, purtroppo gli eventi si susseguono in maniera caotica e priva di un qualsivoglia filo logico. Inoltre, questo è anche un film che fatica a trovare un tono e nonostante tutti combattano per la maggior parte del tempo, la cosa non ha grosse conseguenze. Il film era fatto per i giovanissimi e i produttori non volevano esagerare con la violenza. Ciliegina sulla torta, le battute comiche e lo humor dei personaggi è fuori contesto, tratteggiando dei personaggi più fedeli al cartoon ma senza nessuna credibilità in live action.

Il cast de I dominatori dell’universo ci prova con il materiale a disposizione, ma Dolph Lundgren al tempo parlava a malapena inglese e la sua pronuncia tradiva un forte accento svedese. Forse per controllare questo problema, tutte le sue battute sono pronunciate con una piattezza unica, che spesso risulta straniante.


i dominatori dell'universoTeam Eternia foto di gruppo


Gli effetti speciali del film sono invecchiati male nonostante si trattasse di un film ad alto budget. Nota di merito solo ai costumi e al make-up, estremamente accurati entrambi. Inoltre, la costruzione del mondo fantasy è fallimentare. Niente ha profondità e solo la grande sala del castello di Greyskull ha un che di epico. Lo sforzo di un buon world building è venuto meno, e non è di certo colpa dei tempi in cui il film è stato fatto. George Lucas nel 1977 fece scuola con Star Wars, ben dieci anni prima de I dominatori dell’universo. Al box office il film incassò complessivamente 17 milioni di euro, un po poco per un film ad alto budget e non fu mai sviluppato un sequel (ai tempi non c’era quella mentalità). Eppure negli anni il film passò da patacca a cult per gli appassionati del mondo dei Masters of the Universe, una linea di giocattoli che sta vivendo fortunatamente una riscoperta. Benchè il tentativo di un reboot live-action della saga sia recentemente morta (ci stava lavorando James Wan), grazie al cartoon Netlix di Kevin Smith Masters of the Universe: Revelation, He-Man e amici stanno riconquistando l’interesse delle nuove generazioni.

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Immagine dal web

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