La Grande Scommessa – Chi è Michael Burry
Se avete avuto il piacere/dispiacere di vedere l’ultimo film di Adam Mckay La grande Scommessa, probabilmente avrete capito poco di cosa stava succedendo, benchè sia piuttosto chiaro il senso generale della storia: la finanza americana ha fottuto il mondo. In La grande scommessa (candidato a 5 premi Oscar) il personaggio più accattivante del film è sicuramente quello di Michael Burry (Christian Bale), l’uomo che previde il crack finanziario globale del 2008 con ben due anni di anticipo e che costruì la sua fortuna piazzando una scommessa contraria di milioni di dollari contro il mercato immobiliare statunitense, giudicato tra i più solidi dell’economia americana.
Chi è il Dott. Michael Burry? E’ un dottore nel senso più stretto del termine, ovvero un giovane medico californiano che lavorava con i classici ritmi massacranti alla Grey’s Anatomy. Vive praticamente dentro l’ospedale e, soffrendo di insonnia, legge a tempo perso la notte uno dei libri più esplicativi della finanza speculativa, The Intelligent Investor, da molti considerato la bibbia sul value investing. Appassionatosi a questo mondo a lui tanto distante, Burry inizia a fare azioni di trading da casa e le riporta su di un suo blog che attira nel tempo l’interesse di molti lettori. Burry descriveva di come conduceva l’acquisto di pacchetti azionari di piccole imprese che il mercato azionario sottostimava nel prezzo poichè affette da problemi economici o contenziosi coi propri clienti. Perchè allora Michael le comprava? Perchè il mercato le prezzava al ribasso rispetto agli assets che detenevano e per tanto comprando con un ampio “margine di sicurezza” poteva guadagnare molti soldi, infatti il ritorno medio di Burry era del 50% l’anno.
Conciliare il lavoro di medico con quello di investitore non diventò facile, e così Burry decise di abbandonare la professione a cui aveva dedicato tutti gli anni di studio per diventare un Value Investor a tempo pieno. In quel periodo aveva un debito universitario di 145.000 dollari e pochi soldi in tasca. Racimolò 60.000 dollari grazie ai propri familiari, ne aggiunse di tasca sua altri 40.000 ed avviò la sua società di investimenti la Scion Asset Management che gestiva un Hedge found, cioè un fondo speculativo (usava i soldi di altri per investire e fare profitti).
Se avete guardato con attenzione il film, avrete notato che Christian Bale esce continuamente dal proprio ufficio per scrivere su una lavagna un valore percentuale variabile, lo Scion Value. Ora che sappiamo il nome della società possiamo intuire che quel valore è il valore del fondo di investimento da lui gestito, un ROI (Ritorno sugli investimenti) che alla fine del film si attesterà su 489%. Ciò significa che se all’inizio del 2000 Burry aveva un fondo da 1 milione euro, alla fine del 2008 (anno di chiusura della società) ne gestiva uno da 4.890.000 Che bomba!
Passiamo al film…
Burry sembra un pazzo con la sindrome di Asperger. La difficoltà di avere sane interazioni sociali a causa di un occhio di vetro caratterizzarono la sua personalità fin dall’infanzia e lo ridussero ad essere un uomo solo ed introverso. Ciò fece la sua fortuna poichè solo chi non si fa influenzare dalla massa ha successo nell’alta finanza. Se ci si piega al panico dei mercati o i bla bla bla da corridoio è la fine. Burry è un contrarian per natura, cioè uno che non si fa contaminare dal pensiero altrui. Nel 2006 gestiva un fondo di investimento di svariati milioni di dollari ed ebbe un’ intuizione geniale, ovvero dedicarsi allo studio di un mercato che gli esperti di finanza americana giudicavano inaffondabile: il mercato dei mutui sub-prime. I mutui sub-prime sono mutui ad alto indice di rischiosità, poichè vengono concessi a soggetti definiti cattivi pagatori, persone che forse non riusciranno a restituire quanto ricevuto. Per coprirsi dal rischio di inesegibilità le banche alzano il tasso di interesse sul prestito, cercando di controbilanciare la percentuale di rischio, che comunque è piuttosto reale. Burry analizza per anni migliaia di mutui sub-prime e deduce una cosa che farebbe tremare i polsi a molti investitori, soprattutto ai compratori di obbligazioni a garanzia ipotecaria: il mercato immobiliare è al collasso. Se non puoi restituire il tuo mutuo, la banca ti pignora la casa, ma se in migliaia non possono restituirlo le banche si riempirebbero la pancia di immobili che non potrebbero rivendere a nessuno (perchè tutti sono cattivi pagatori) generando un crollo del mercato.
Ecco allora perchè Burry scommette sul fallimento del mercato immobiliare. Lui, e solo lui, aveva letto tutti quei mutui e sapeva come stavano le cose. Il mondo intorno (colleghi, banche,investitori,capo ufficio) lo giudicava un pazzo a scommettere contro il mercato più solido d’america. Perchè parliamo di scommettere? Perchè siamo a quei livelli, ai livelli di una partita a poker al Casinò. Ed entrano in gioco i famosi Credit Default Swap.
In tempi non sospetti questo strumento finanziario non esisteva, è stato inventato ad hoc in questa circostanza per riuscire ad imbastire la scommessa. Un Credit Default Swap è un titolo derivato (si i famosi derivati) che funziona così:
Burry (Protection Buyer) quindi, con valigetta di soldi dei suoi investitori alla mano, va da tutte le banche di New York e si offre di pagare periodicamente un premio assicurativo (Periodic Payments) fin tanto che il mercato immobiliare non fallirà, ma quando succederà la banca (Protection Seller) in questione dovrà corrispondergli una giusta indennità prevista dal contratto (Default Payment). La banca dunque si comporta come una società assicurativa che incamera un premio costante nell’ipotesi di un futuro indennizzo in caso di incidente. Le banche, che ritenevano il mercato immobiliare indistruttibile e dunque “vedevano l’incidente improbabile”, guardarono alla proposta di Burry come un’occasione per incassare milioni di dollari costanti a premio senza rischi.
Michael Burry era così sicuro del crack immobiliare che impedì ad un certo punto ai suoi soci di ritirare i propri soldi dal fondo di investimento della Scion Asset Management. Se l’avessero fatto non avrebbe avuto più i dollari necessari per pagare i premi dei Credit Default Swap e la musica si sarebbe fermata.
Nel 2008 il vaso di pandora di scoperchiò, molte banche americane fallirono e Burry fece 100 milioni di dollari personali nonchè 700 milioni di dollari a nome dei suoi investitori, diventando milionario a soli 37 anni. Il fondo Scion venne chiuso a un +487% con un profitto stimato di 2.69 miliardi di dollari.
Christian Bale per prepararsi al ruolo passò diversi giorni col vero Michael Burry affermando:
“Nove ore consecutive di conversazione intensa. Sono commosso ed emozionato per avere avuto l’onore di entrare in qualche modo nella sua incredibile psiche. Quell’uomo ha un cervello che poche persone hanno. Lui è stato l’unico ad essere in grado di capire cosa esattamente stava succedendo, e con vari anni d’anticipo. Aveva capito chiaramente che avrebbe fatto un sacco di soldi puntando sulla caduta libera dell’economia mondiale e questo era qualcosa che non gli piaceva per niente”.
Il resto è storia.