Zack Snyder – Un uomo da temere
Zack Snyder continua a girare dei film complicati, blockbuster che dividono l’opinione del pubblico e che rischiano spesso di scontentare. Col suo recente Rebel Moon, Snyder si gioca le solite carte del mazzo: CGI, Slow Motion, Azione, Fantascienza.
Eppure il film non convince, è troppo macchinoso in certi aspetti e per nulla accurato in altri. L’idea del regista è evidentemente quella di costruire un suo universo, una sua epica parallela a Star Wars, da cui attinge a mani basse per certi aspetti della trama (con uan spruzzata di MAtrix in salsa Signore degli anelli). Obiettivo raggiunto? Non proprio. Eppure coi film ad alto buget Snyder ci sa fare.
Tra tutti i suoi film, consideriamo Watchmen un film strepitoso, un cinecomic che riesce ad avere una piega artistica notevole e distante dai film Marvel, ormai dei prodotti standardizzati da catena di montaggio. Diversamente odiamo Sucker Punch, un film pretenzioso che ha poco da dire se non quello di autocelebrarsi come tamarrata. Qualche viruosismo c’è, manca la storia.
Molti recriminano a Snyder un peccato veniale, ovvero quello di non avere idee e di dover copia-incollare quelle altrui ai suoi film. Lo ha fatto prima con 300 e poi lo ha rifatto con Watchmen, trasmigrando dalla cellulosa alla celluloide le graphic novel frame by frame. Per lui era aderenza all’opera originale, per molti assenza di coraggio e incapacità di avere una visione propria. Quasi tutti i suoi film devono le proprie origini a fumetti o graphic novel, eccezzion fatta per Sucker Punch (sua opera originale) e L’alba dei morti viventi (remake aggiornato e politicamente destrutturato del film di George Romero).
Le pellicole che avrebbero dovuto segnare la sua maturità registica di Zack Snyder si sono rivelate degli orrendi flop. Dopo aver capitalizzato un enorme consenso con 300 nel 2007, Snyder si lancia nel progetto ad alto budget Watchmen incassando un risultato straniante. La pellicola piace più in America che in tutto il resto del mondo, ma non riesce a distaccarsi di molto dal budget produttivo, non coprendo probabilmente le spese di marketing.
Decide di dedicarsi all’animazione e gira Il Regno di Ga’Hoole. Benchè i film appartenenti a questo genere riescano ad ottenere ottimi consensi in America, il suo viene quasi rigettato, essendo una cartoon progettato per un pubblico adulto e poco adatto a dei bambini. Il risultato è quello di aver mirato ad un target disinteressato all’animazione escludendo tutta la fetta di pubblico ad alto valore aggiunto ( i bambini+i genitori).
Il peggio arriva con Sucker Punch, pellicola che avrebbe affossato la carriera di chiunque. Il canto del cigno che arriva a chiudere un ciclo di pesanti fallimenti protratti nell’arco di un lustro. Noiso, vuoto, carico di CGI. Gli incassi totali equivalgono al budget produttivo. E’ il disastro.
Ma Snyder ha inspiegabilmente del credito ad Hollywood e dunque risorge con Man of Steel nel 2013, benchè le dichiarazioni fatte da Latino review chiariscano come il divario tra costi e ricavi non sia tale da appagare le aspettative dei piani alti.
Zack Snyder, nonostante le performance non ottime delle proprie pellicole DC, ha capitalizzato nel tempo un forte interesse da parte del pubblico, costruendo un fandom spesso definito tossico. I toni seriosi e cupi dei propri cinecomic erano una ricetta valida per contrastrare il predonomio Marvel nel decenntio 2008-2018. Purtroppo le cose sono andate come sono andate dopo il suicidio della figlia Autumn e il ritorno del regista avvenuto con la Snyder Cut di Justice League nel 2021 è stato accolto come la seconda venuta di Cristo.
Successivamente inzia il sodalizio con Netflix, disposta a finanziare i futuri suoi progetti. Prima con Army of the dead e poi con il recente Rebel Moon, dialogia che si concluderà ad Aprile 2024. Gli apprezzamenti della critica non pervengono e l’apprezzamento unanime da parte del pubblico non c’è. La critica gli riconosce i soliti errori di base: manca la storia, i personaggi sono solo dei figuranti, manca il cuore oltre la CGI, è tutto molto copiato da altre space opere.
I tagli alla storia sono evidenti e a breve verrà rilasciata una cut del regista con un’ora in più di film. Il senso di questa operazione è discutibile.
Snyder ad oggi è resta un regista controverso che cerca una sua propria epica da anni ma che non riesce ad avere idee valide per definirla. Non si può cercare l’originalità copiando il lavoro artistico altrui. Non si può oggi giorno creare film fatti di CGI scadente. Non si può pensare di produrre un film di Snyder dando carta bianca (come ha fatto Netflix) e non prevedere un disastro.