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Indiana Jones e il quadrante del destino su Disney+

Oggi 15 dicembre esce su Disney+ Indiana Jones e il quadrante del destino, l’ultimo capitolo della sega ambientanto ben 42 anni dopo I predatori dell’arca perduta e 12 anni dopo gli eventi de Il teschio di cristallo.

In Indiana Jones 5 ritroviamo un Indy in pensione che viene trascinato nell’ennesima avventura dalla sua figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge) per fermare i diabolici piani dell’ex nazista Voller (Mads Mikkelsen). Nel cast c’è anche Antonio Banderas nel piccolo cameo di Renaldo, un vecchio amico di Indiana. Il Quadrante del Destino è il primo e unico film della saga a non essere distribuito dalla Paramount, poiché la Disney detiene i diritti in seguito all’acquisizione della Lucasfilm.



Costato 300 milioni di dollari, Indiana Jones e il quadrante del destino è difatto il film più costoso della saga. A dispetto di questo la pellicola ne ha incassati poco meno di 400, rivelandosi un grosso flop dell’estate cinematografica 2023. Motivazioni? Ne ho quattro.

Indiana Jones è poco credibile

Tralasciando le scene inziali in cui il ringiovanimento di Harrison Ford ci fa fare un salto più o meno credibile nel passato, notiamo che Indiana è invecchiato male. Eppure il film, piuttosto che valorizzare e giocare su questa dinamica, ci restituisce un vecchietto che corre, salta, cavalca e da pugni tali da stendere giovani soldati nazisti freschi di leva. Più che un archeologo di 70 anni sembra un personaggio Marvel.

C’è un inseguimento di troppo

Nel film assistiamo come al solito agli inseguimenti che tanto piacciono agli americani. Registicamente però non c’è quell’impatto visivo che ci si aspetta. Si riprendono i vecchi e noiosissimi canoni estetici delle pellicole di Spielberg e si restituisce spesso noia.


I nazisti, sempre loro

Stavolta si poteva cercare un villain diverso. E invece tornano i nazisti, già presenti ne I predatori dell’arca perduta e in L’ultima crociata. I loro scopi sono anche credibili, ma questa idea che Indiana Jones sia tormentato dal nazista di turno è assurda. Sopratutto dopo la caduta del terzo Reich. Si sarebbe potuto fare di più.

L’epilogo ha dell’assurdo (spoiler)

L’elemento sovrannaturale c’è sempre stato in ogni capitolo della saga. Ma l’epilogo finale del film ci porta ad assistere ad un viaggio di Indy nel passato fino all’assedio di Siracusa, quel particolare momento storico in cui Archimede (inventore del quadrante del destino) respinse gli invasori dal mare usando enormi specchi riflettenti. Tutto trattato con superficialità e senza fornire alcuna spiegazione.