Penny Dreadful – Il final recap della Serie
Se prima una serie tv rappresentava un trampolino di lancio per affermarsi ad Hollywood, ora la tendenza è l’esatto opposto. Eva Green, Josh Hartnett e Timoty Dalton conquistano il piccolo schermo portando con se tutto il talento attoriale che li contraddistingue in una serie che narra le intricate vicende di un gruppo di personaggi appartenenti alla letteratura inglese d’epoca vittoriana, protagonisti di una collana di libri (appunto i Penny Dreadful) scritti per un pubblico mediamente colto. Con poche pagine e un linguaggio terra a terra, potevano essere sfogliati in circostanze generalmente che non richiedessero eccessiva concentrazione. L’impronta horror era un dictat e le malcurate illustrazioni guidavano il lettore nell’ immedesimazione della storia. Il successo fu così vasto che molti stereotipi moderni su mostri e vampiri si devono proprio a questa collana.
Season 1
La serie è di una qualità straordinaria. La cura nel mettere sul piatto un banale racconto è fatta tramite una rilettura originale dei personaggi, molto più reali e spaventosi nell’esagerazione della propria mostruosità. Il vampiro non è un romantico essere dal cuore spezzato, ma una creatura deforme, glabra e predatrice. La creatura di Frankenstein è un essere intelligente e vendicativo, istruito e condannato a una immortalità ben poco appagante. Il lupo mannaro un uomo solitario che rinnega la propria bestialità. Nella serie, attraverso storie che si uniscono tracciando un’unica storyline, compaiono Dorian Grey, Van Helsing, Mina Murrey e altri personaggi di minor fama.
Nella prima stagione conosciamo Vanessa Ives, ragazza col dono di connettersi al regno occulto. E’ una medium fortemente legata a Mina Murrey, sua migliore amica rapita da un’oscura Creatura (Dracula) con l’intento di attirare Vanessa a se. Il padre di Mina, Sir Malcom Murrey (Timothy Dalton), è conscio dell’entità soprannaturale del proprio nemico e, prima di lanciarsi alla ricerca della figlia, assembla una squadra di persone altamente “dotate” per combattere il male: Victor Frankenstein (per curare il morbo dell vampirismo), Nathan Chandler (per la sua abilità nel combattere), Vanessa Ives (per il suo dono di percepire lo spirito della figlia e poterla individuare) e Dorian Grey (il celebre immortale dandy dal passato oscuro).
Season 2
Penny Dreadful nella seconda stagione mette sul piatto tutta una nuovissima serie di personaggi femminili con la macabra inclinazione per la stregoneria, quella più cupa e sadica che fa capo a Lucifero in persona. Non vediamo mai il principe delle tenebre apparire nello schermo, ma sappiamo che agisce per conto di una potente congrega di streghe che ha come unico obiettivo portare Vanessa Ives a concedersi a Lucifero spontaneamente.
Quando infatti vi fu la battaglia contro Dio, a perdere il conflitto furono due entità (non una): l’essere vampiro noto come Dracula e suo fratello Lucifero, l’angelo caduto. Il primo venne scagliato sulla terra con il compito di corrompere l’uomo nella carne, il secondo negli inferi con l’onere di corrompere l’anima dei mortali. I due fratelli però avevano un piano per sovvertire il giudizio di Dio: unirsi con Amuneth, una potente divinità egizia reincarnatasi nel corpo di Vanessa. Ecco allora che Dracula cerca di portarla a sè nella prima stagione, mentre la seconda vede come nemico indiscusso Lucifero stesso. Questo intricato piano giunge a conoscenza dei protagonisti attraverso un rebus fatto di antichi amuleti da decifrare la cui risoluzione introduce nella storia un elemento importante: il Lupus Dei (il lupo di Dio) dando peso alla figura del signor Chandler (il cui vero nome è Lawrence Talbot), il quale rivelerà la sua natura di licantropo e il ruolo di difensore di Dio all’interno della storia. Il tema demoniaco è occasione ghiotta per imbastire una storia di streghe inferocit e, concubine del diavolo che tramano nell’ombra. Scopriremo che anche Vanessa è una strega e che diversamente dalle sorelle della congrega esercita un potere benigno non privo di qualche defezione.
La qualità di ogni singola puntata resta immutata e di alto livello. Benchè sia una serie corale, il personaggio interpretato da Eva Green si conferma il cardine narrativo su cui tutto gira e per questo la sua interpretazione risulta essenzialmente migliore di quella degli altri attori. Il villain della stagione, la strega Madam Kali (Helen McCrory), riesce a mettere in scena una donna subdola e manipolatrice nonchè fortemente esperta di magia nera e vodoo; l’utilizzo delle celebri bambole feticcio rappresenta il suo maggior mezzo attraverso il quale, dalla grotta in cui le custodisce, altera gli eventi a suo favore. Gli elementi splatter non mancano anche in questa stagione con cuori, cervelli, roghi e sbudellamenti all’ordine del giorno, benchè non siano mai abbastanza come vorremmo che fossero.
In questa stagione di Penny Dreadful il ritmo della storia si fiacca terribilmente per colpa di una eccessiva espansione delle storie riguardanti il mostro di Frankenstein e Dorian Grey. La creatura del celebre dottore diviene in triste, poetica e fin troppo petulante; il vittimismo che l’accompagna esaspera a tal punto da renderla antipatica ogni volta che compare sullo schermo suscitando il desiderio di schiacciare il tasto Avanti del telecomando. Inutile anche il tentativo maldestro di chiedere a Victor di creargli una compagna da amare poichè anche la storia di Brona (amante morta di tisi di Chandler nella prima stagione) diventa nel tempo insostenibilmente lenta e noiosa. Solo sul finale, il mutare del personaggio in feroce assassina cambierà le carte in tavola, mentre Dorian Grey si mostrerà un personaggio assolutamente inutile, con una storia d’amore e sesso non convenzionale, ma certamente insensata. Corteggiato un giovane trans, se ne invaghisce per mezza stagione esponendo la sua relazione al giudizio dei borghesi, giocando e creando scandalo. Una storia che naufraga senza troppi preamboli nel momento in cui il giovane scopre il prezioso quadro magico di Dorian (e che lo rende immortale). La noia dei vuoti discorsi tre i due e l’assente legame con la storia principale francamente disorienta e ci fa chiedere sempre e comunque il perchè di ogni scena, poichè non si capisce dove vogliano tirare a parare gli sceneggiatori. Avendo visto tutta la serie, la risposta è che non c’è nessun scioccante twist finale.
Season 3
Con la terza stagione Penny Dreadful espande il suo pantheon di mostri ma diviene incapace di approfondirne la psicologia limitandosi a grattarne solo la superficie. Mentre il dott. Jekyll diviene personaggio fisso all’interno della trama assieme a Frankenstein, la Mummia e Jack lo Squartatore vengono solo citati di sfuggita senza un vero approfondimento. In un tempo immediatamente successivo agli eventi della seconda stagione, veniamo a conoscenza del macabro destino a cui va incontro il licantropo Ethan Chandler nelle lande desertiche americane, scortato dal poliziotto segugio di Scotland Yard e da una giovane strega già vista nella seconda stagione. Nel mentre Vanessa Ives si abbandona, sotto consiglio dell’effeminato sig. Lyle, alle cure di una psicologa, reincarnazione della strega che le insegnò a dominare il verbis diavoli e padroneggiare la propria magia prima di finire sul rogo. Le sedute di ipnosi liberano Vanessa dai suoi più oscuri ricordi e rivelano un passato rapporto amorevole con quel John Clare che successivamente conoscerà l’immortalità per mano di Vicktor Frankenstein diventando la sua creatura prediletta. Un uomo dal passato semplice e una famiglia altrettanto modesta e a cui farà ritorno riscoprendo di puntata in puntata i ricordi perduti e l’amore verso la moglie e il figlio, malato di tisi e prossimo alla morte.
Il villain della stagione ritorna ad essere Dracula, determinato a conquistare Vanessa per far sprofondare il mondo nelle tenebre. Il vampiro stavolta è romantico e si cela dietro una falsa identità per raggirare la sua preda benchè non riesca a rivelarsi un nemico temibile e malvagio sul finale, probabilmente a causa del limitato budget produttivo che ha privato lo show della computer grafica. Del tutto trascurabile la storia riguardante Dorian Grey e Lili, inconsistente sia nello sviluppo che nella conclusione. Puro riempimento utile per imbastire qualche scena libidinosa e mantenere l’anima provocatoria dello show.
Pensata come una trilogia dal suo creatore John Logan, Penny Dreadful chiude i battenti con un finale inaspettato e un THE END che mette un punto alla storia. Inutili le pressioni della Showtime per far continuare la serie nel pianto generale di tutti i fan rimasti sbigottiti ed increduli. C’era ancora da scavare, c’erano personaggi da approfondire, c’era ancora una storia da raccontare. Probabilmente si metterà in cantiere uno spin-off, qualcosa che non richieda necessariamente la presenza del personaggio di Eva Green, morto tragicamente sul finale e punto fermo di tutta la trama. Un finale tanto aperto difficilmente lo si può ritrovare in uno show televisivo e la curiosità di come i personaggi continueranno ad andare avanti nell’oppressione dei propri demoni personali è qualcosa che ci tormenterà per anni, con impresso il ricordo della Creatura curva sulla tomba di Miss Ives che, nonostante le avversità, è riuscita a ritrovare la propria umanità.