Curiosità su J.R.R. Tolkien e Il Signore degli Anelli
In occasione del ritorno al cinema della Trilogia dell’Anello in versione cinematografica 4k, ricordiamo il capolavoro di John Ronald Reuel Tolkien con dieci aneddoti che riguardano la sua vita nonchè l’opera più famosa della sua carriera nel suo adattamento al cinema.
Tolkien ha inavvertitamente inventato la serie dell’ anello sul compito di un suo studente
Tolkien, nei tempi precedenti la pubblicazione dei suoi famosi romanzi, non era famoso. Al contempo era però un rispettato professore di letteratura. Nel 1930, durante la correzione dell’ennesimo compito di un suo studente, colto da un momento di noia scarabocchiò su un foglio bianco una frase: “In un buco nel terreno viveva un Hobbit”. La parola Hobbit gli sembrò così strana e accattivante che cercò di indagare che significato avesse nella sua mente. Di li a poco scrisse e pubblicò il suo Lo Hobbit.
Il Signore degli Anelli venne pubblicato come una Trilogia per paura di perdere del denaro
Lo Hobbit diventò presto un successo tra i giovani lettori, i quali ne apprezzarono particolarmente l’epica e la fantasia. Eppure Tolkien non era soddisfatto, così volle scrivere un libro più oscuro e impegnativo, destinato ai lettori più adulti: nacque Il signore degli Anelli. L’editore era comprensibilmente preoccupato sul successo dell’opera. Decise così di suddividere il libro (di ben 1200 pagine) in tre volumi, rendendo la pubblicazione seriale. In questo modo il costo della prima pubblicazione divenne di sole 1000 sterline. Ovviamente il libro fu un successo e Tolkien ricevette il 50% dei profitti.
Il Signore degli anelli venne scritto con due dita
Difficile da crederci ma il metodo di scrittura di Tolkien era basato su un’impugnatura a due dita. Non utilizzava la macchina da scrivere e il lavoro venne fatto rigorosamente a mano. Data la sua lentezza ci vollero 14 anni per scrivere e pubblicare le 1200 pagine de Il signore degli Anelli, con infinita pazienza dell’editore che temeva un flop commerciale. Successivamente, in un’intervista rilasciata al New York Times, Tolkien stesso definì il lavoro di scrittura “estenuante”.
I Beatles volevano fare un film su Il signore degli Anelli
Da quando nel 1973 il professore morì, i suoi eredi divennero molto protettivi nei confronti dello sfruttamento delle opere. Una vera spina nel fianco per quelle major cinematografiche che avevano già messo gli occhi sui diritti del libro. Ma Tolkien stesso, quando era ancora in vita, non caldeggiava l’idea di un adattamento cinematografico delle sue opere, arrivando a rifiutare la strampalata idea che gli proposero perfino i Beatles. L’idea era quella di riadattare il libro allo schermo, ove i personaggi principali erano interpretati dalle medesime star: Paul McCartney era Frodo, Ringo Starr interpretava Sam, George Harrison faceva Gandalf e Lennon sarebbe stato Gollum. Il tutto per la regia di Stanley Kubrick. Un’idea che non piacque a Tolkien (e nemmeno a Kubrick).
Tutti gli attori che hanno interpretato i membri della Compagnia dell’anello (tranne uno) si sono tatuati il numero 9
Terminate le riprese della trilogia originale di Peter Jackson, i componenti della compagnia decisero di festeggiare in pieno stile Hobbit, facendo una festa che era un gran casino. La finirono a tatuarsi tutti il numero 9 in elfico, il numero dei componenti della compagnia appunto. Tutti tranne John Rhys-Davies (il nano Gimli), il quale rispose all’invito al party mandandovi la sua controfigura.
Viggo Mortensen si è rotto un dente e due dita
Se Aragorn è così convincente nel film è perchè non è insolito per Viggo Mortensen applicare il metodo Stanislavskij. Raramente usciva dal personaggio, e spesso girava per la città con la spada e il costume di scena. La sua interpretazione era così vera che nella battaglia di Hamon-en alla fine de La compagnia dell’ Anello, nella ressa si ruppe un dente dopo aver ricevuto un colpo (se le stavano dando di santa ragione), costringendo il regista a farsi trasportare dal suo dentista a Wellington per farselo ricostruire in tempi record. Peggio capitò alle dita del suo piede: all’inizio de Le due Torri, scalciando con forza un elmo di orco si fratturò realmente più di una falange. Il dolore fu così forte che l’urlo che si vede nel film è reale. Jackson decise di lasciarlo nel montato originale tanto era risultato perfetto. Clikka sull’immagine per vedere la scena.
Il nero cancello ha le porte per un errore
The Black Gate è nel libro di Tolkien Il Nero Cancello del Morannon, cioè l’ingresso a Mordor giungendo dalla piana di Cirith Gorgor. In verità, ne Il ritorno del Re più che un cancello vediamo due porte. Questa deviazione dall’opera originale è stata giustificata dal regista in una successiva intervista come un “errore di battitura dello script”. In pratica aveva scritto gates al posto di gate. Gli addetti alle scenografie che recepirono lo script “sbagliarono” e costruirono i set di scena con due elementi scorrevoli. Quando Jackson si rese conto dell’errore era troppo tardi, così decise di lasciare tutto come era stato costruito per rispettare tempi e budget.
La contea è assediata dalle pecore
Dove sta la contea? Semplice: a Matamata, in Nuova Zelanda. E’ li che venne costruito il set. Dopo le riprese della Trilogia e quelle de lo Hobbit, questi luoghi sono stati presi d’assalto dai turisti di tutto il mondo, curiosi di vedere dove è stata girata la celebre scena iniziale della trilogia. Malgrado ciò, i prati lussureggianti sono anche un’attrattiva ghiotta per le affamate pecore del luogo che infestano i prati e le valli.
Attori con più ruoli
Non tutti sanno che nei film della Trilogia e ne Lo Hobbit, ci sono attori che hanno interpretato più ruoli. Lawrence Makoare ad esempio ha prestato il proprio volto (si fa per dire) a Lurtz, Il Re stregone di Angmar e Gothmog e Jed Brophy l’orco Sharku e l’orco Snaga. Solo due personaggi invece sono riconosciuti a John Rhys-Davies: il nano Gimli e Barbalbero (solo voce).
Piedi di gomma e feticismo
Gli hobbit del film avevano incollati ai piedi delle protesi di gomma giganti, dato che l’aspetto originale dell’ hobbit era caratterizzato da grossi piedoni. Furono realizzate quasi 2200 piedi finti, che si inzuppavano d’acqua o gelavano alla prima occasione rendendo le riprese una lenta agonia. Sul set c’erano sempre 2 pentoloni di un intruglio di lattice e silicone in perenne ebollizione per preparare la gomma necessaria a costruire piedi di Hobbit e orecchie di Elfi. Sean Astin (Sam) dichiarò: Dopo questo film il feticismo dei piedi a tutt’altro significato.