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I sogni segreti di Walter Mitty

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Quando Walter Mitty ti fissa con l’occhio da triglia, al 100% sta immaginando una scena talmente assurda da meritare il premio oscar per l’immaginazione. In verità è solo un ometto un po timido come ce ne sono tanti, ma a differenza di tutti gli altri è una persona vera, che non rinuncia ad essere se stessa. Puoi regalargli un giocattolo a cui è molto affezionato, e lui se lo porterà perfino a lavoro. Puoi ringraziarlo per la sua amicizia in ascensore, e lui non ti negherà un abbraccio. Puoi affidargli il più importante scatto da prima copertina della tua vita, e lui non lo perderà, a costo di inseguirti in capo al mondo per chiederti semplicemente l’indirizzo esatto a cui lo hai spedito. E’ fatto così.

E Ben Stiller gli rende degnamente giustizia, interpretando un personaggio molto diverso dai suoi soliti standard ma che sembra cucitogli addosso. L’aria un po da ragazzo ordinario, impacciato ma sognatore, timido con la collega che vorrebbe invitare a cena e buono con la mamma, sempre, in qualsiasi situazione. Una vita ordinaria in cui non ha fatto molto ne visto tanto, e che lo costringe ad evadere immaginando situazioni action paradossali che rendono bene l’idea di chi Walt sia veramente. Un sognatore che salva cani a tre zampe lanciandosi contro palazzi in fiamme da dei cavalcavia. Situazioni estreme che col tempo cederanno il passo alla realtà, nel momento in cui Walter sarà costretto a viaggiare per ritrovare il misterioso reporter Sean (Sean Penn), autore dello scatto da copertina che chiuderà per sempre la tiratura cartacea della rivista LIFE, per la quale entrambi lavorano. Uno scatto epocale, la Quintessenza, il Tutto, la Pienezza, ciò che riassumerà in un’immagine il vero volto di LIFE e delle persone che l’hanno creata negli anni. E mentre l’azienda licenzia in blocco metà del personale a causa di una fusione, Walt smarrisce il famoso scatto (scatto 25) che gli costerà una caccia all’uomo per ritrovare il suo autore. Un pretesto narrativo per inquadrare il magnifico viaggio e le esperienze incredibili che vivrà suo malgrado. Il film incalza da subito e sfocia in un ritratto commovente senza tempi morti nel quale viviamo con pienezza tutto lo spettro emotivo del protagonista, dalle prime battute con l’addetto al call center del sito di incontri Harmony, all’incontro sull’ Himalaya con Sean, intento a fotografare il celebre e sfuggente Gatto Fantasma; poche battute che valgono il prezzo del biglietto tanto colpisce la profondità del monologo di  Penn. E mentre il film sembra sempre in bilico tra il lieto e il non lieto fine, la regia ci propone dei messaggi sull’essenza della vita trascritti nei modi più stravaganti: sui palazzi, nelle cartine geografiche, sulle montagne.

 

 

 

I sogni segreti di Walter Mitty è un film che non piacerà a chi si aspetta il solito film di Ben Stiller, da Zoolender a Ti presento i Miei. Il protagonista è talmente agli antipodi dalle solite interpretazioni, da ricordare l’effetto che mi provocò il suo personaggio Chas nel film I Tenenbaum, in cui Stiller faceva tutt’altro che ridere, incastrato in un ruolo tragico e farsesco verso cui non ero preparato a dovere. Alla sua quinta prova registica, ma alla prima con un film “serio”, il caro Ben fa un lavoro da manuale inscenando una pellicola dei tempi bilanciati e con un arricchimento inaspettato di effetti speciali.

Insoliti in questo tipo di opere, qui sono stati necessari per estremizzare il mondo immaginario di Walter con un uso massiccio di computer grafica degna di un qualunque Matrix, soprattutto nella scena dell’inseguimento nel traffico cittadino. Un film inaspettato e con una grande carica, il cui sotto testo è molto chiaro: non è mai troppo tardi per vivere la propria vita, ci vuole solo molto coraggio prima di buttarsi. Walter si è buttato e non ha fallito. E se ce l’ha fatta lui…Buon 2014 a tutti!