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Colpa delle Stelle – Recensione

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Alla fine del film, quando le luci del cinema si alzano in sala, puoi solo constatare che il 98% degli spettatori ha gli occhi gonfi e un fazzoletto in mano. Ragazzine che continuano a piangere istericamente abbracciate al proprio fidanzato da una parte e fidanzati imbarazzati con gli occhi gonfi dall’altra. La sostanza è quindi una sola: questo film farà piangere anche il più nerboruto militare culturista che ha passato gli ultimi dieci anni in Afghanistan, forse perchè il tema cancro ci ha toccato un po tutti nella vita o forse perchè a nessuno piacciano le storie senza lieti fini. La pellicola, tratta dal bestseller The Fault in Our Stars dello scrittore americano John Green, narra la storia strappalacrime di Hazel Grace, una ragazzina depressa con un mortale cancro ai polmoni costretta nel fiore dell’adolescenza a girare con la bombola di ossigeno, andare alle riunioni dei malati di cancro come lei e passare le giornate ad ingoiare pillole aspettando la fine inevitabile. Durante uno di questi incontri conosce Augustus Waters (ma che nomi sono?), il classico ragazzino spavaldo e dalla battuta pronta che ha perso una gamba ma non la voglia di vivere. Ovviamente tra i due nascerà l’amore, complice anche il progetto di incontrare ad Amsterdam il loro scrittore preferito Peter Van Houten (Willem Dafoe), autore di un libro appassionante su cancro e morte che però non ha un finale. Hazel e Augustus partiranno dunque in Europa per un viaggio romantico con l’intento di parlare con Van Houten e porgli alcune domande riguardo i protagonisti del libro. Ma il ritorno in America non sarà dei migliori, anche perchè il tempo scorre veloce e la fine è più o meno inevitabile.

the-fault-in-our-stars-nat-wolff-shailene-woodley-ansel-elgort-600x432Colpa delle Stelle ha il pregio di aver reinventato il drammone romantico per adolescenti scalzando vampiri e licantropi alla Twilight per sostituirli con ragazzini malati terminali alla loro prima cotta ma con il conto alla rovescia già avviato. Il film è ideato in maniera tale da essere molto intenso, per via della ridistribuzione dei tempi comici, romantici e drammatici. Ha infatti il pregio in tutto il primo tempo di farci affezionare ai personaggi costruendo una storia d’amore tenera e dai tratti melodrammatici, essendo i protagonisti stessi a vivere il proprio cancro quasi come un gioco o un ospite sgradito che presto o tardi li ucciderà. Abbiamo quindi una carrellata di bacetti, ammiccamenti e gesti semplici che inevitabilmente ti coinvolgono senza farti sbadigliare. Ovviamente il tutto è inframezzato da scene di ospedali e di crisi respiratorie, giusto per evitare di costruire tutto un primo tempo alla Via col Vento.

Sarà il secondo tempo a farci tirare fuori dalla tasca i fazzoletti, grazie all’accettazione che la fine dei protagonisti è ormai a un passo e che non si può far nulla per evitarla. E giù allora con scleri notturni vomitando sangue e preparativi di propri funerali che avverranno per davvero entro breve. Un buon espediente narrativo saranno gli elogi funebri che i protagonisti sceglieranno di scriversi vicendevolmente e che rappresenteranno una sorta di metafora del loro “per sempre”. Sicuramente molto brava la protagonista Shailene Diann Woodley, già vista agli inizi di carriera in Paradiso Amaro e nel recente Divergent. Ruoli dunque abbastanza impegnativi se dimentichiamo la sua estromissione in sala di montaggio dell’ultimo Spiderman. Nel complesso dunque un buon film.